Uomo politico e scrittore
senegalese. Terminati gli studi in Francia, fra il 1933 e il 1944 si
dedicò all'insegnamento in diverse scuole, conseguendo la cattedra di
Lingue e civiltà negroafricane presso la Scuola Nazionale della Francia
d'Oltremare a Parigi. Fra il 1945 e il 1946 fu deputato socialista per il
Senegal all'Assemblea Costituente e fra il 1946 e il 1958 all'Assemblea
Nazionale. Abbandonato nel 1948 il Partito socialista, fondò il Blocco
democratico senegalese, destinato a confluire nel 1958 nell'Unione democratica
senegalese. Dopo aver partecipato al Governo Faure (1955), nel 1959 fu ministro
consigliere di De Gaulle. Quando il Senegal, nel 1960, divenne indipendente,
S. ne fu eletto presidente e mantenne la carica fino al dicembre 1980.
Dal 1983 fu membro dell'Académie Française. Forte teorizzatore del
recupero della cultura e delle tradizioni negre (la cosiddetta
négritude: negritudine),
S. ebbe grande influenza dal punto
di vista politico, contribuendo alla diffusione di tali posizioni con la rivista
“Présence
africaine”, una delle più importanti
pubblicazioni africane. Egli seppe inoltre dar vita alle proprie idee anche
attraverso un cospicuo numero di raccolte di poesie, caratterizzate dalla
fusione della lingua francese con i ritmi e i colori africani; fra le opere
più significative sono da ricordare:
Canti d'ombra (1945);
Etiopiche (1956);
Notturni (1961);
Elegie maggiori (1979). Notevole anche
Antologia
della nuova poesia negra e malgascia di lingua francese (1948), che
rappresenta uno dei capisaldi del movimento della
négritude. Fra
gli scritti politici:
Nazione e via africana al Socialismo (1962);
Negritudine e umanesimo (1964);
Il dialogo delle culture (1993)
(Joal, Dakar 1906 - Verson, Calvados 2001).